Cercare della buona legna da ardere, in Sardegna come in qualsiasi altra parte d’Italia, non è sempre facile. Con qualche piccolo consiglio proveremo a conoscere i tipi di legna da ardere più convenienti, più performanti e le loro caratteristiche.
Legna ben stagionata
La legna da ardere, per essere un buon investimento, deve essere soprattutto ben stagionata. Comprare legna troppo fresca significa pagare anche l’acqua contenuta nelle fibre del legno. La legna appena tagliata contiene infatti fino al 75% di umidità. La legna è perfetta per il nostro camino o stufa quando il suo livello di umidità è attorno al 15-20%. Qual è il tempo di stagionatura ideale? Molto dipende da dove la legna viene ricoverata (se viene lasciata all’aria aperta o riposta in un luogo coperto, ad esempio). In 6 mesi il livello di umidità scende tra il 30 ed il 40%, ma servono tra i 18 e 24 mesi di stagionatura affinché il livello di umidità si abbassi a quel 15-20%, che rende la legna da ardere un prodotto ottimale.
Perché è importante che la legna da ardere sia ben stagionata?
Prima di tutto, per una questione di risparmio. Se la legna è verde o molto umida, al momento dell’acquisto pagherete anche l’acqua che ancora deve evaporare. Inoltre, per una questione di efficienza energetica del prodotto: se la legna non brucia bene, gran parte del calore sprigionato dalla combustione servirà per fare evaporare l’acqua e verrà disperso (producendo, tra l’altro, un molto fumo e diversi scoppiettii dovuti alla vaporizzazione dell’acqua). Ecco un esempio numerico: con il potere calorifico del faggio a zero umidità è pari a 4.456 kcal/kg ma:
- 15% di umidità 3.700 kcal/kg;
- 30% di umidità 2.940 kcal/kg;
- 50% di umidità 1.930 kcal/kg;
Si capisce che maggiore è il tasso di umidità, minore è la resa.
Legna da ardere dura o dolce?
Il legno si può dividere in due tipologie: legno duro e legno dolce. Il legno duro è in genere quello delle latifoglie (quercia, rovere, faggio noce) e quello dolce delle conifere (pino, larice, abete, etc). Il legno duro è più denso, e produce maggior calore in rapporto al volume, brucia più lentamente e pertanto un calore più durevole. I legni dolci invece bruciano più rapidamente.
Caratteristiche di alcune tipologie di legna da ardere
Proviamo ad elencare alcune specie di legna da ardere e delle loro principali caratteristiche.
- Quercia: legno compatto, mantiene la fiamma, brucia lentamente
- Castagno: non particolarmente apprezzato come legna da ardere, tende a scoppiettare se non è ben secco, produce fumo e non ha un gran potere calorifico
- Larice: buon combustibile ma un po’ resinoso, tende a sporcare la canna fumaria, è un legno economico apprezzato per le cotture delle carni.
- Olmo: ottimo. Brucia lentamente e ha un gran potere calorifico
- Olivo: è ottima legna da ardere e brucia abbastanza bene anche se non asciuttissima perché, nelle fibre del legno, risiede un contenuto oleoso. Particolarmente apprezzato da pizzerie e forni a legna.
- Pino: discreto legno combustibile. Un po’ di fumo in accensione e qualche scintilla dovuta a componente resinosa. Fiamma scintillante, che riscalda rapidamente.
- Faggio: buon potere calorifico, legna pesante e bruciatura lenta
- Pioppo: legno leggero adatto alle prime fasi di accensione, brucia e si consuma in fretta.
- Betulla: legno morbido, non particolarmente adatto poiché brucia troppo velocemente
- Ciliegio: ottimo combustibile per forno, meno per il riscaldamento.
La legna da ardere di Alberto Mugnai
Nella nostra rivendita a Pabillonis, nel Sud Sardegna, troverete legna ricavata dalla famiglia della Quercia. Per legname di quercia si intende la legna ricavata da alberi come farnia, leccio, larice, cerro e sughera. Questa legna da ardere può essere considerata molto buona se non la migliore in assoluto, proprio per il grado di compattezza che permette una bruciatura lenta con un’elevata resa e una distribuzione del calore uniforme.
Noi di Alberto Mugnai trattiamo – con vendita al dettaglio con consegna gratuita – legna esclusivamente di macchia mediterranea, della migliore: leccio, corbezzolo e cerro.
