Vendita legna, pellet, carbone e stufe a Pabillonis, Sardegna

Quanto si risparmia sul riscaldamento installando una stufa a pellet?

Quanto si risparmia sul riscaldamento installando una stufa a pellet?

Le stufe a pellet sono tra le soluzioni di riscaldamento più indicate dal punto di vista economico e ambientale. I nostri clienti ci rivolgono spesso le classiche domande sull’efficienza di questi dispositivi. Quanto consumano? Che costi hanno? Conviene investire in questo tipo di riscaldamento?

Procediamo con ordine. Innanzitutto bisogna specificare che tutte le biomasse agroforestali, fra cui rientrano la legna e il pellet, sono economicamente molto più convenienti dei combustibili non rinnovabili, ossia gas metano, GPL e gasolio (soprattutto con i rincari dell’energia elettrica e del gas che in alcuni casi hanno superato il 200%).  Alla luce di questi dati, in molte case italiane si è scelto di passare all’alternativa del riscaldamento a pellet, a discapito delle classiche caldaie a metano, delle stufe a gas o dei classici split a parete.

Come funziona una stufe a pellet?

Una stufa a pellet funziona in maniera del tutto simile a una stufa a legna: all’interno di un serbatoio viene caricato il pellet che brucerà a poco a poco e la sua combustione produce aria calda. A differenza dei modelli a legna, però, le stufe a pellet moderne sono dotate di un termostato che consente di regolare la temperatura e di programmare l’orario di accensione e spegnimento della stufa, per riscaldare l’ambiente senza sprechi.

Per installare una stufa a pellet è necessario collegarla all’impianto elettrico di casa e a una canna fumaria, per consentire la fuoriuscita dei fumi di scarico che produce la combustione del pellet. Si consiglia sempre di posizionarle la stufa in un ambiente centrale della casa e distante dal muro almeno 5 centimetri. Optando per un sistema di canalizzazione dell’aria calda, il calore della stufa a pellet si può distribuire in tutte le altre stanze della casa, passando attraverso apposite tubature interne.

Quanto si risparmia con il pellet?

Così come per ogni alimentazione coi combustibili, il consumo di pellet dipende dalle ore di utilizzo, dalla grandezza della stufa e dalla qualità del pellet. È fondamentale, infatti, che il pellet acquistato sia di qualità e certificato, perché una varietà scadente produce più residui di cenere, se ne consuma di più e danneggia il funzionamento della stufa, sporcando i tubi e la canna fumaria. La certificazione di pellet più comune in Italia è la ENplus: consigliamo sempre di acquistare solo pellet certificato ENplus A1.

Con una caldaia a pellet, è stimato che si possa ottenere un risparmio del 13% in confronto al metano, del 51% rispetto al gasolio e del 72% rispetto al gpl. Inoltre il pellet occupa poco spazio a differenza della legna e si può acquistare un po’ ovunque, anche nei supermercati, quindi è possibile fare una bella scorta in previsione della stagione più fredda.

Ma il motivo per cui si ottiene un bel risparmio con il passaggio alla stufa a pellet lo si deve al costo dell’energia primaria, ossia comparando il costo del combustibile al calore prodotto. Un secondo motivo riguarda la sostenibilità e la reperibilità a lungo termine: se il pellet è disponibile in abbondanza nel mercato dei combustibili, il suo prezzo è stabile e non subisce oscillazioni, come invece accade nel caso del gas metano o del gasolio, frequentemente soggetti a variazioni di prezzo.

Stufe a pellet: modelli in commercio

Le stufe a pellet si dividono fondamentalmente in due categorie:

  • stufe a pellet ad aria: sono più adatte per riscaldare piccoli appartamenti;
  • stufe a pellet ad acqua o termostufe: svolgono la doppia funzione di riscaldare l’aria e anche l’acqua calda dei sanitari, allacciandole all’impianto idraulico.

Alberto Mugnai, a Pabillonis, è distributore ufficiale di stufe a pellet CsThermos, interamente progettate e brevettate da Cs Thermos, 100% made in Italy.

L’innovativo bruciatore a biomassa, cuore di questa linea di stufe completamente nuova, consente di ridurre il consumo di pellet di legno e di integrarlo con un combustibile più economico quale mais, pellet di vinacciolo, sansa, gusci di noci ecc., nella percentuale di 40% PELLET DI LEGNO E 60% ALTRA BIOMASSA.

Possiamo UTILIZZARE ANCHE IL 100% DI PELLET e, in questo caso, è utile sapere che il bruciatore a biomassa consentirà di bruciare senza difficoltà anche del pellet energetico, cioè quel pellet considerato di qualità non buona perchè intasa e blocca le tradizionali stufe a pellet, o comunque le sporca molto. Questo combustibile ha un prezzo più basso a causa di queste sue caratteristiche, ma allo stesso tempo ha un ottimo rendimento e nessun’altra controindicazione.